SS LL < SAINT SEIYA - Last Legion >

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lune
view post Posted on 16/5/2006, 15:24




Grazie Uomorozzo! Allora, visto che ci fai anche pubblicità nella tagboard, dedichiamo a te questo nuovo pezzo

=6=
Ma ecco Libra, l’ultima delle armature incustodite lasciate al santuario, compare e si dispone attorno al corpo del giovane portato qui da Mu nelle sembianze di un vecchio. E’ Dohko di Libra, un altro Gold, il più anziano di tutti la cui giovinezza rivive poiché preservata per tanti decenni grazie a un prodigio divino. Perché? Forse per questa lotta? Forse perchè il suo cosmo saggio e giusto potesse bruciare qui, oggi, di fronte a questo nemico sovrumano, in difesa di quella bambina che là dietro ancora emette qualche debole gemito tra le braccia del suo santo custode? Dunque è vero? Quella bambina è Athena? Quale forza allora è venuta qui oggi per impedire il miracolo della reincarnazione della Dea della giustizia? Queste domande balenano nelle menti ottenebrate dei Gold Saint, tutti stesi uno dopo l’altro dagli attacchi del nemico, ma, mentre questi pensieri si accavallano nelle loro teste schiacciate dal calore, attorno a loro centinaia di dragoni di luce volteggiano feroci nell’aria. E’ l’attacco di Dohko, l’ennesimo colpo scagliato contro il nemico, l’ennesimo da lui incassato senza fatica. “E’ tutto inutile” ripete Shaka. Mu si volta di scatto: “Perché non ti batti?” gli urla contro, “i tuoi attacchi potrebbero darci la vittoria...”
“Nulla sarebbe sufficiente” e lo fissa in volto. Per la prima e l’ultima volta in vita sua, il cavaliere dell’Ariete vede il volto di Virgo rigato dalle lacrime: “E’ la fine di tutto..” sussurra.
L’impeto di stizza di Mu rientra immediatamente di fronte all’ombra di rassegnazione che oscura lo sguardo dell’amico. “Questa è la fine del mondo che conosciamo”. Anche il corpo di Shaka dà segni di cedimento, l’oro mistico delle armature grava ormai come pesante piombo sul corpo intorpidito dei cavalieri. Il metallo amplifica il calore insostenibile e quel calore pare intaccare perfino la consistenza stessa dei Cloth.
Mentre i due parlano alle loro spalle Dohko e Saga, col riverbero scarlatto che ha il suo sguardo quando la furia diventa incontrollabile, scagliano i loro attacchi a raffica uno dopo l’altro, incessantemente, tenendo occupato il guerriero invincibile che però non mostra alcun segno di cedimento. Contro lo sfondo di un mondo oscurato, di un cielo infuocato, le sagome dei due cavalieri d’oro volteggiano sopra la testa di quell’unico nemico, quel guerriero sconosciuto che li fronteggia fermo a terra guardandoli beffardo.
Le loro ombre balzano da un capo all’altro del campo di battaglia nel tentativo di sfuggire alle lame infuocate che il loro nemico con una velocità incredibile gli scaglia addosso, quasi le stesse forgiando all’istante.
Le poche parole che Shaka e Mu si sono scambiati si sono perse tra i rumori della battaglia: il guerriero nemico manovra lampi e vortici di fuoco che saettano rapidi contro i cavalieri superstiti e che suonano nell’aria con lo stridore del metallo incandescente tuffato nell’acqua, sempre più spesso si sentono tonfi di rovine che cadono, sono le strutture del santuario che iniziano a cedere per i tremori del suolo. Sul campo di battaglia i cavalieri d’oro urlano, imprecano contro le loro ferite, maledicono il nemico, invocano Athena. I loro volti sono rossi e madidi di sudore. La bambina continua a gemere, tra le braccia di Aioros che le fa scudo con le ali.
Mu, Shaka, Saga e Dohko sono gli ultimi ancora in piedi ma a mala pena riescono a respirare, le forze li abbandonano. La partita è persa, i santi di Athena non si arrendono ma la sconfitta è certa e li sta schiacciando. L’aria brucia, ma brucia ancora di più la ferita nell’orgoglio dei cavalieri: non morire per un colpo mortale ma spegnersi lentamente, soffocare e vedere il loro mondo distrutto da una creatura sconosciuta, feroce come il più meschino degli uomini ma, a quanto pare, potente come un dio; loro schiacciati al suolo, lui ancora in piedi, praticamente illeso. Dov’è Athena ora? Come continuare a credere? Come può adesso la fede venire in loro soccorso?
Ma un’ultima speranza li raggiunge. Un soffio d’aria fredda riesce a intiepidire il calore dell’atmosfera.


Edited by lune - 18/5/2006, 18:17
 
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view post Posted on 16/5/2006, 15:44
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ke onore grazie,continu continua ke mi sono arrotato a + nn posso.

Vedi ke adesso vado a lavorare,per stasera a lmi oritorno è gradita la continuazione....l'aria gelida mmmmmmm
 
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kanon81
view post Posted on 16/5/2006, 18:04




bello cacchio!!!però vi prego...nn metteteci pegasus!!!o almeno ammazzatelo alla prima buona occasione!;)
 
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view post Posted on 16/5/2006, 19:35

Il mago dei 3 punti, l'uomo che non si arrende mai

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Sempre più bello, ma chi sarà mai costui che addirittura fa piangere shaka ?
 
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lune
view post Posted on 16/5/2006, 21:23




Abbi fede mitsui, è uno parecchio peso ma siamo arrivati quasi alla fine del prologo (ce la caviamo con altri due post) e poi, con l'inizio della storia vera e propria, tutto si farà più chiaro
 
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view post Posted on 16/5/2006, 21:33

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Forse ho capito, in fondo se controlla il fuoco potrebbe essere un certo parente di atena...
 
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Shaka_81
view post Posted on 16/5/2006, 22:05




=7=
E’ l’aura di gelo che accompagna la persona di Camus, cavaliere dell’Acquario, sceso dall’undicesima casa in soccorso dei compagni. Stringe le mani in unico pugno che tende prima contro la volta celeste, arroventata come il cuore di una fucina, e poi contro il nemico che già ha sguainato due delle sue spade: “AURORA EXECUTION!!” un lampo di luce azzurra e bianca balena tra le mani di Aquarius, ma immediatamente si spegne. La potente tecnica del cavaliere dell’undicesima casa non riesce nemmeno a compiersi perchè il raggio di gelo che cerca di creare non sopravvive a quella temperatura impossibile. Stupore e rabbia attraversano il volto di Camus, chi è questo nemico? il Gold che forse più di tutti potrebbe tollerare l’atmosfera incandescente che quel guerriero invincibile ha creato per schiacciare gli eroi di Athena non può scagliargli contro nessun attacco ed è praticamente disarmato. Con l’aria nobile che mai l’abbandona Camus chiude gli occhi e alza le mani al cielo: le chiome del colore dei mari del nord iniziano a muoversi leggermente, scosse da lievi raffiche di vento. “Coraggio, non riuscirò a tenerla a lungo”. Il cavaliere dell’ Acquario ha creato attorno a sé uno spazio di aria fredda che allarga fino a ricoprire tutto il terreno di battaglia. I gold a terra e quelli ancora in piedi tornano a respirare protetti dalla cappa refrigerante. Il volto di Camus rivela più delle sue parole che lo sforzo è immenso e che quell’effetto benefico non durerà a lungo.
“STARDUST REVOLUTION!!”: Mu tenta un nuovo attacco che piove verticalmente contro il nemico ignorando le parole che Shaka gli aveva rivolto. Ma il cavaliere della Vergine comprende le intenzioni di Aries. Questo nuovo colpo non spera di intaccare la resistenza del nemico punta piuttosto a distrarlo: Dohko, rigenerato dall’aria fresca diffusa da Camus, schizza in direzione di Aioros che, sfinito, stringe ancora la piccola Atena al petto. Gli occhi gli si riempiono di lacrime nel vedere la sofferenza della bambina che è quasi soffocata dalla violenza delle proprie urla. Ma è lì per qualcos’altro, sembra cercare qualcosa: perquisisce l’armatura del Sagittario, cerca qualcosa all’altezza del cosciale destro. Ma l’arco non c’è. L’arma invincibile che permetterebbe a un uomo addirittura di rivaleggiare contro un dio è andata perduta. Non trova niente, solo lo sguardo di Aioros rassegnato che sembra tentare di riappropriarsi delle forze approfittando della cappa di aria fresca. E’ un tentativo inutile, la fatica sta per sopraffare Camus, cerca di resistere bruciando al massimo il proprio cosmo ma con un nuovo urlo di guerra il nemico rinforza il proprio attacco: la temperatura sale ulteriormente, la terra trema di una nuova scossa, esplosioni in lontananza, rivoli di lava ormai scorrono dalle spaccature del suolo e si diffondono come il sangue sparso sul campo di una battaglia persa. Alle spalle del guerriero invincibile il palazzo del Gran Sacerdote rovina giù, sollevando una nube di polvere nefasta; dalla statua di Athena si stacca e si schianta al suolo il braccio destro, quello teso in avanti che porta in mano l’effige di Nike, la dea della Vittoria, ormai in frantumi. Con un movimento fin troppo fluido per chi ha un arto inferiore menomato il nemico si sfila dalla schiena dell’armatura tre lame arroventate, quasi avesse con sé una faretra incantata che ne contiene una riserva apparentemente inesauribile. Le scaglia con velocità molto superiore a quella della luce contro il corpo teso di Aquarius. Camus schiva i colpi, solo l’ultimo gli sfiora una guancia, ma per muoversi perde la concentrazione, e il globo d’aria respirabile si affievolisce sempre di più. Dohko ha lasciato uno dei suoi scudi ad Aioros che lo usa per coprire il corpo della bambina. Torna dagli altri: passandogli davanti lascia ai piedi di Aquarius un tridente, e gli sfiora una spalla con la mano. Camus si è inginocchiato e cerca di mantenere ancora per qualche attimo la cupola d’aria che ormai si sta spegnendo. Libra dà a Mu una delle spade divine, a Saga le barre gemellari; Shaka prende il tonfa che gli viene offerto, ma Dohko legge nei suoi occhi che non ha nessuna intenzione di usarlo. In quell’istante un nuovo fragore: è il corpo di Aioria che viene ribattuto al suolo con violenza inaudita. Il cavaliere di Leo, forse il più ardito e irriducibile tra i Saints, rigenerato dal soffio di Aquarius aveva raccolto le ceneri del proprio cosmo e si era rialzato tentando di colpire di nuovo il nemico con il Lightning Plasma. Un errore molto sciocco: non si ripete mai due volte la stessa tecnica nella medesima battaglia. La reazione dello sconosciuto è stata brutale: Aioria ha ricevuto un colpo fortissimo al petto ed è ricaduto più indietro, più vicino asuo fratello, il suo cosmo non si è ancora spento ma sbatte violentemente la testa . In un attimo l’aria torna di fiamma, Aquarius cade in ginocchio senza più forze, impugna il tridente ma non riesce a rialzarsi subito. La vampa di aria calda stavolta stordisce anche gli ultimi cavalieri e Dohko, Shaka e Mu si accasciano a terra; da ultimo anche Saga cede e la sua volontà indomita pare iniziare a piegarsi sotto il peso della certezza della sconfitta.
Al santuario le dodici case dello zodiaco iniziano a rovinare giù. La sofferenza e la vergogna dei santi di Athena è rotta da parole da un suono terribile al punto che pare provenire dal cuore di una fornace più incandescente e magica di quella delle stelle: “Così cadono i paladini di Athena” è il guerriero sconosciuto che parla; si toglie l’elmo, una luce divina gli arde negli occhi: “Così cadono i difensori degli uomini. Schiacciati e sepolti dalle stesse armature che ne hanno fatto la grandezza”. E’ oggi che finisce la storia gloriosa dei Gold Cloth, le sacre vestigia delle costellazioni dello zodiaco; è qui che vengono distrutte, oggi, nell’ultima battaglia del santuario. Iniziano a fondere, si sciolgono addosso ai cavalieri e ne cuociono le carni, accompagnandoli lentamente alla morte.


Edited by Shaka_81 - 18/5/2006, 18:16
 
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Shaka_81
view post Posted on 16/5/2006, 22:52




CITAZIONE (kanon81 @ 16/5/2006, 19:04)
bello cacchio!!!però vi prego...nn metteteci pegasus!!!o almeno ammazzatelo alla prima buona occasione!;)

guarda, io e lune siamo d'accordo con te, però per problemi di economia del racconto Seiya ci è toccato infilarcelo per forza, ma la misura in cui ce l'abbiamo messo ti dovrebbe piacere.......w i gold! Oddio speriamo che il sommo Camus non consideri il presente post come un'anticipazione sennò mi banna a calci in c*** :P
 
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kanon81
view post Posted on 16/5/2006, 22:52




oddio...oddio... :cry: :cry:
 
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lune
view post Posted on 16/5/2006, 23:00




No no Kanon resisti: ecco, dedicata a te, la fine del prologo

=8=
Con un ultimo impeto di volontà Shaka urla e con quel grido si spoglia dell’armatura della Vergine prima che sia troppo tardi. E’ un atto estremo, forse mosso solo dalla follia che accompagna la disperazione. I pezzi del Cloth di Virgo gli si sparpagliano attorno e mandano un ultimo bagliore prima di iniziare a liquefarsi. “Cavalieri” urla Shaka. Gli altri Saint a malincuore seguono il suo esempio e appena in tempo si liberano dal supplizio che le armature gli infliggono.
Ma cosa possono adesso degli uomini senza armatura contro un nemico che neanche le sacre vestigia hanno saputo abbattere?
Liberatosi dell’armatura dell’Acquario Camus striscia verso Milo. Il Saint di Scorpio non ha tregua e vive questi ultimi attimi di sofferenza continuamente scosso dai tremiti delle convulsioni, con fatica il cavaliere di Aquarius riesce a sganciargli di dosso l’armatura dello Scorpione; pieno di rabbia e dolore afferra il volto dell’amico, gli sembra di comprendere le parole che continua a ripetere “Ant.. Antares..”, cerca il suo sguardo ma quando lo incrocia ormai non lo riconosce più. Tutti i cavalieri si sono spogliati delle armature, Aldebaran, Shura, Aphrodite, tutti. Solo Aioria riverso a terra non si muove. Aioros, spogliato dell’armatura di Sagipter gli si avvicina. Il corpo del fratello respira ancora, deve essere solo svenuto. Gli sgancia di dosso il Cloth di Leo, appena un istante prima che l’oro inizi a perdere la sua forma solida. Aioria è salvo, ma il sollievo di Aioros è annebbiato dalla violenza di un colpo. Quell’attimo di distrazione sarà fatale per il mondo. Il nemico è sopra di lui, lo ha colpito con un calcio in faccia. Aioros in un istante si riprende e realizza che è la fine. Il guerriero gli spezza il braccio con cui stringeva Athena tirandolo a sé e tenendogli fermo col piede il torace nudo contro il terreno. Gli occhi del Sagittario si riempiono di lacrime e l’ultima cosa che vedranno è la luce della vita, ormai appena percettibile, che abbandona gli occhi della bambina. Tutto avviene in pochi attimi. Col braccio spezzato Aioros non fa più presa sulla piccola che gli scivola al fianco. Il nemico ritto sopra di loro brandisce una nuova lama, incandescente come il cielo che Aioros vede alle spalle del carnefice. Senza pietà affonda il gladio rovente. Le urla strazianti della bambina cessano di colpo. Nel vedere il panno bianco in cui il corpo della piccola è avvolto impregnarsi del suo sangue divino, Aioros lancia un urlo di disperazione e incredulità. Athena è morta. Quell’essere mai visto stravolge l’ordine del mondo ponendo fine alla vita di una Dea e alla speranza di un regno di giustizia.
Tutto brucia. Un’esplosione distrugge il santuario, la statua di Athena si frantuma al suolo, le dodici case rovinano su se stesse, un’eruzione di lava ricopre le macerie.
Le armature d’oro sono andate distrutte per sempre. Il terreno della battaglia brilla delle tracce del sacro oro che le componeva e che ora è disperso colando giù in mille rivoli nelle fratture del terreno.
Il guerriero sconosciuto è estasiato, si ritira dal campo di battaglia avanzando verso il cratere che ora si è aperto dove un attimo fa regnava la pace celeste del santuario. Vivi o morti che siano, non c’è ragione di accanirsi contro dei mortali indifesi, privi ormai anche della speranza oltre che delle loro armature. Procede incantato, col suo passo zoppicante, contemplando i fiotti di lava che sgorgano copiosi, come se una ferita mortale avesse dilaniato il corpo del pianeta, e ora dal suo interno fluisse via la sua linfa vitale. Cerca di camminare sempre più velocemente, ha ancora in mano la lama rovente con cui ha straziato il corpicino indifeso della neonata. Per il calore il sangue si è subito rappreso sulla superficie del metallo. Procede sollevandosi dal terreno, e si dirige planando a mezz’aria verso la bocca del vulcano.
La terra smette di tremare. Il tempio di Athena non esiste più. Non esiste più il suo mondo. L’ordine degli uomini giusti e valorosi che da sempre combattono per difenderla e per difendere gli uomini si è estinto. I suoi eroi giacciono riversi sul campo di battaglia, sconfitti da una lotta atroce. Tutto tace silenzioso e immobile sotto la cappa pesante di quel cielo infiammato. Non sembra esserci traccia di vita, ma uno di quei corpi sembra emanare un alito leggero di aria ancora fresca che, radente il suolo, ricopre tutta la superficie del campo di battaglia con un alone minimo di refrigerio; un’ombra forse appena percettibile per gli altri tuttavia appena sufficiente per permetter loro di respirare. Attorno a questo impercettibile moto di vita tutto è vuoto e silenzio.

image
<- fine del prologo ->

Edited by lune - 18/5/2006, 18:19
 
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kanon81
view post Posted on 17/5/2006, 12:39




bello...mi da la stessa impressione(anke se nn c'entra niente) dell'olocausto di kenshiro o dell' eclisse di berserk...spettacolo! adesso so curioso di vedere come si esce da questa situazione disperata...se mai potranno uscirne...
 
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Shaka_81
view post Posted on 17/5/2006, 12:48




CITAZIONE (kanon81 @ 17/5/2006, 13:39)
bello...mi da la stessa impressione(anke se nn c'entra niente) dell'olocausto di kenshiro o dell' eclisse di berserk...spettacolo! adesso so curioso di vedere come si esce da questa situazione disperata...se mai potranno uscirne...

Prima di postare l'inizio del primo capitolo vorremmo arrivare un po' più avanti con la scrittura della storia, così potremo postare anche le immagini (qualcuna è già pronta). Il prologo era già tutto pronto quando abbiamo cominciato a postarlo, andava solo ricorretto. Ma se a qualcuno piace siamo di sicuro più motivati ad andare avanti, quindi grazie Kanon e tieni d'occhio il topic! ^_^ !
 
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view post Posted on 17/5/2006, 17:03

Il mago dei 3 punti, l'uomo che non si arrende mai

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Anche a me piace molto, non vedo l'ora di leggere il seguito !!!
 
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view post Posted on 17/5/2006, 23:20
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Kiedo venia,il prologo mi è piaciuto alla grande,ma c'è una cosa ke nn ho capito.
di base teniamo in considerazione il manga e quello ke abbiamo appreso da esso???
vi kiederete xkè,perkè l'unica cosa ke mi ha lasciato perplesso è il discorso dello scogliersi deli Gold Cloth,i quali,come afferma Douko,sono disposti sin dai tempi miyologici,sull'ellittica del sole,e sono capaci di ricreare la luce del sole e quindi abituati a temperature altissime(ovvio poi ke l'oro si fonde ad una determinata temperaura,ma penso ke l'oro dei cloth nn sia oro normale).
Ora questa nn vuole essere una critica,ho voluto solo esprimere l'emozione ke ha creato la lettura del vostro rakkonto

Fondamentalmente,se mi dite,ke stà cosa nella vostra storia nn ci azzekka è ok,se no è ok lo stesso perkè l'importante è ke avete lavorato su un progetto,avete anke avuto il coraggio di farlo vedere agli altri(al pensiero ke una cosa mia fatta leggere agli atri nn sia di gradimento mi indurrebbe a nn farlo leggere a nesuno).
La storia mi ha preso veramente!!!!
Continuate così e fateci vedere i disegni!!!!!

Qualora le mie parole vi abbiano recato disturbo,kiedo infinite skuse,nn volevo!!!
:*idolo: :*idolo: :*idolo: :*idolo: :*idolo: :*idolo: :*idolo:
 
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Shaka_81
view post Posted on 18/5/2006, 00:05




CITAZIONE (uomorozzo @ 18/5/2006, 00:20)
Kiedo venia,il prologo mi è piaciuto alla grande,ma c'è una cosa ke nn ho capito.
di base teniamo in considerazione il manga e quello ke abbiamo appreso da esso???
vi kiederete xkè,perkè l'unica cosa ke mi ha lasciato perplesso è il discorso dello scogliersi deli Gold Cloth,i quali,come afferma Douko,sono disposti sin dai tempi miyologici,sull'ellittica del sole,e sono capaci di ricreare la luce del sole e quindi abituati a temperature altissime(ovvio poi ke l'oro si fonde ad una determinata temperaura,ma penso ke l'oro dei cloth nn sia oro normale).
Ora questa nn vuole essere una critica,ho voluto solo esprimere l'emozione ke ha creato la lettura del vostro rakkonto

Fondamentalmente,se mi dite,ke stà cosa nella vostra storia nn ci azzekka è ok,se no è ok lo stesso perkè l'importante è ke avete lavorato su un progetto,avete anke avuto il coraggio di farlo vedere agli altri(al pensiero ke una cosa mia fatta leggere agli atri nn sia di gradimento mi indurrebbe a nn farlo leggere a nesuno).
La storia mi ha preso veramente!!!!
Continuate così e fateci vedere i disegni!!!!!

Qualora le mie parole vi abbiano recato disturbo,kiedo infinite skuse,nn volevo!!!
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Grazie rozzo dei complimenti e soprattutto delle considerazioni. Il fatto che tu lo abbia letto così attentamente da porti delle domande ci dà davvero soddisfazione (direi che è un onore riservato solo ai narratori veri) per questo ti rigraziamo. Sinceramente noi non conosciamo il manga, abbiamo letto solo la serie di Hades manga e la nostra storia si innesta sull'episodio Shura Vs Aioros per come lo abbiamo visto nell'anime. In ogni caso vedrai dal seguito che non farà molta differenza. Tuttavia volendo trovare una risposta, ti anticipiamo che quel fuoco non è esattamente un fuoco qualunque, si potrebbe pensare che ha anche una natura diversa dal fuoco del sole............ In ogni caso ti ripeto che la tua osservazione è ASSOLUTAMENTE gradita, ed anzi io e Lune ti siamo grati al punto che facciamo una deroga al piano iniziale: volevamo aspettare a postare il seguito finchè il testo non fosse pronto fino al punto giusto per introdurre le immagini, e invece, con la speranza di fare cosa gradita, ti proponiamo subito la primissima parte, che come già detto rivelerà diverse cose e forse fugherà qualcuno dei tuoi dubbi. Grazie ancora, continua a leggerci ^___^ ed eccoti l'inizio:
=9=
image


CAPITOLO 1: Nella cenere

E’ l’anno XVII° dell’epoca di Vulcano. Così si contano gli anni da quando quella violenta tempesta sconvolse l’ordine dell’universo, quando Efesto, il dio più meschino, la vergogna dell’Olimpo, l’ultimo degli Dei prese il potere. Alcuni ricordano quel momento, dicono che il cielo si tinse di sangue, assunse il colore del metallo arroventato, che la terra iniziò a tremare e a liberare la forza del fuoco che celava al suo interno. Il dio delle fiamme e dell’arte della fucina scelse di risalire in superficie, di abbandonare il posto che l’Olimpo gli aveva assegnato, giù nei crateri più profondi della Terra, lontano tanto dalla luce del giorno quanto dalla bellezza della notte rischiarata dal brillare delle stelle. Circolano ancora storie su quella mitica battaglia in cui il genere umano oppose l’ultima disperata resistenza schierando i suoi paladini più valorosi. Fu allora che morì Athena. La caduta di questi eroi fu il preludio alla capitolazione degli Dei; si dice che Efesto sconfisse il re dell’Olimpo grazie a un’armatura potentissima, molto più potente di tutte quelle che aveva costruito in passato per le altre divinità. Dopo la sconfitta di Zeus nessun altro dio osò opporsi a tanta forza, e tutti si sottomisero al nuovo tiranno. Fu così che ebbe inizio l’era di Vulcano.
L’azione di Efesto rovesciò l’ordine naturale delle cose. Scelse di prendere con la forza l’Olimpo e di governare sugli dei lasciando le creature mortali in balia di se stesse. Gli uomini sulla Terra vivono ancora come un tempo, la loro vita non fu sconvolta nell’aspetto esteriore, ma subì un mutamento molto più intimo e capitale perché con la morte di Athena l’uomo rimase privo del bene della Giustizia, e ora gli resta solo la violenza come mezzo per sopravvivere tra i suoi simili. I popoli vivono in uno stato di continua tensione perché ai potenti che li dominano non mancano i pretesti per scatenare la loro sete di dominio. Su tutti governa Vulcano. Talvolta il cielo torna a tingersi del colore del fuoco e si racconta che in quei momenti è l’ira di Efesto che si scaglia su chi lo infastidisce, o tenta di opporsi alla sua tirannia, e accende il cielo facendo esplodere la sua furia. Ma da anni ormai quei lampi di fuoco non soffocano più l’azzurro del cielo, poiché nessuno avrebbe la forza di ribellarsi e rovesciare il regime; e col tempo si è spento anche il desiderio di libertà. I grandi eroi del passato non esistono più, dal giorno dell’ultima grande battaglia nulla si sa dei sopravvissuti; con Athena è morta anche la fede nella Giustizia, e con essa ogni possibilità di riunire l’ordine dei suoi santi guerrieri.


Edited by Shaka_81 - 18/5/2006, 18:20
 
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